domenica 28 ottobre 2012

ERIKA FASANA: non riuscirei ad immaginare la mia vita senza la ginnastica.



1.55 di altezza per 50 kg, classe 96, bicipiti e addominali scolpiti, un mix di grazia, esplosività, determinazione, potenza e un sorriso contagioso. Questa è Erika Fasana, ginnasta della Nazionale Italiana.
"Questa ti spezza in due se ti trova in buio". Queste sono le simpatiche parole che l'allenatore del Centro Tecnico Federale di Milano, Serguei, dice ad un ginnasta della nazionale juniores riferendosi ad Erika. 
Ha solo 16 anni ma ha già un medagliere di tutto rispetto. Ricordiamo le 5 medaglie al Festival Olimpico della Gioventù Europea del 2011, i due bronzi (volteggio e concorso a squadre) agli europei di Birmingham nel 2010, l'oro a squadre al test event di Londra 2012 e per finire il bronzo a squadre agli europei di Bruxelles 2012. E con i suoi sedici anni è la ginnasta azzurra più giovane ad aver partecipato ai Giochi Olimpici 2012. 
In esclusiva solo per Pillole di Ginnastica, Erika ha deciso di raccontarsi.


Foto di Filippo Tomasi


Che cos'è la ginnastica per te?

"E' la mia passione, ora come ora non riuscirei ad immaginare la mia vita senza la ginnastica."

Quando hai capito che questa sarebbe stata la tua vita? Da piccola l'avresti immaginato che saresti arrivata alle olimpiadi?

"Verso i 10-12 anni quando ho iniziato a fare gare nazionali di alto livello e quando ho iniziato a fare le mie prime gare internazionali.
No, da piccola lo sognavo e basta. Non avrei mai pensato che sarei arrivata fino a questo punto!"

Ma dicci un pò com'è la vita di una ginnasta. E' diversa da quella delle altre ragazze della tua età? Quante ore ti alleni al giorno?

"Si, è diversa da quella delle altre ragazze. Prima di tutto perché studio da privatista e non frequento la scuola pubblica.
Mi alleno dalle 4 alle 6 ore al giorno, dipende dai giorni.. a volte faccio doppio allenamento e a volte solo uno. Mi alleno 4 volte alla settimana a Fino Mornasco e due giorni alla settimana a Brescia.
Quando faccio doppio allenamento, vado a scuola di pomeriggio/sera."



Qui potete vedere le "stigmati" di Erika e il suo tatuaggio olimpico


Raccontaci un pò la tua esperienza olimpica.

"Quando siamo arrivate al villaggio eravamo tutte emozionatissime! I primi giorni mi sono concentrata sopratutto sugli allenamenti, volevo prepararmi al meglio per le gare che dovevo affrontare.
La prima è stata la qualificazione e devo ammettere che ero molto agitata! Tutti mi dicevano che era una gara come le altre.. ma in realtà non è proprio la stessa cosa. Quando sono entrata nel palazzetto ero agitatissima, molto più agitata delle altre volte ( e si è visto anche).
Finita la gara, nonostante fossimo quasi certe di essere entrate in finale, io non ero contentissima! Sapevo che avrei potuto fare meglio ed ero molto dispiaciuta di non essermi qualificata per la finale AA.
La finale a squadre è stata la gara più bella della mia vita! Ero emozionata, ma molto più rilassata confronto alle qualifiche. Sapevo che non avevo niente da perdere e ho fatto del mio meglio!
Finite la gare non avevo più preoccupazioni e mi sono goduta l'atmosfera e la vita nel villaggio!
Tutti gli atleti erano lì per lo stesso obiettivo ed è una cosa bellissima.. mi sembrava di sognare!"




Come è cambiata la tua vita dopo le Olimpiadi?

"Dopo le olimpiadi la mia vita non è cambiata, sono tornata ad allenarmi come facevo prima. L'esperienza di Londra mi ha dato una motivazione in più per andare avanti!"



Quali sono i tuoi nuovi propositi ora che il tuo più grande sogno si è realizzato? Cosa ti aspetti dal 2013? 

"I miei nuovi propositi sono continuare, in realtà la vera ginnastica la inizio adesso. Non ho mai fatto un campionato del mondo e vorrei concentrarmi su queste gare importanti, oltre alla serie A e gli assoluti! 
Inizierò con la serie A e poi ci saranno gli europei!
Sono due anni che non riesco a partecipare agli assoluti per colpa degli infortuni, questa volta spero proprio di esserci!"

So che ami molto la squadra americana, e in particolare Jordyn Wieber. Cosa ti piace di più del team americano?

"Si, mi piace la loro determinazione, lo stile che hanno e il fatto che non perdono mai di vista il loro obiettivo."

Qual'è l'attrezzo in cui riesci a esprimerti meglio? E quello che proprio non ti piace?

"L'attrezzo in cui riesco ad esprimermi meglio è il corpo libero, forse perchè è il mio attrezzo preferito!
Quando vado in gara mi diverto ed è l'attrezzo dove sono quasi sempre più sicura!

Quello che non mi piace invece, sono le parallele asimmetriche!"

Hai qualche rituale prima di una gara?

"Metto sempre lo stesso numero di mollette e prima della gara ascolto la musica per rilassarmi!"




Hai un portafortuna?

"Si, ho due peluches portafortuna."

Tra le tue medaglie, qual'è quella che consideri più importante?

"La medaglia più importante per me è il bronzo agli europei di Bruxelles."

Cosa pensi del tuo allenatore della Brixia Enrico Casella? Se sei arrivata fin qui pensi che sia anche merito suo?

"Quando ero piccola Enrico mi faceva paura, ma adesso non più, mi sono abituata. 
 Si, è ovvio che è anche merito suo. Ma il merito più grande, senza togliere niente ad Enrico, è di Laura. La mia allenatrice che mi segue da quando avevo 4 anni. Senza di lei credo che non sarei riuscita ad arrivare fino a qui."

E per concludere cosa vorresti dire ad una giovane ginnasta che tenta di seguire il tuo stesso sogno?

"La cosa più bella è fissarsi un obiettivo e cercare di raggiungerlo,senza perderlo mai di vista. Quindi direi di inseguire il proprio sogno e quando ci saranno delle difficoltà non bisogna arrendersi, ma superarle. "





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